Slender Man, la figura senza volto che ha terrorizzato e affascinato milioni di persone in tutto il mondo, è diventato un fenomeno culturale che va ben oltre la sua origine come meme internet. Il film di Sylvain White, disponibile su Blu-ray e Prime Video, porta sul grande schermo la leggenda di questa entità misteriosa. In questo articolo, esploreremo la storia di Slender Man, dalla sua nascita in un forum online fino al suo adattamento cinematografico, analizzando come un semplice concorso fotografico abbia dato vita a un’icona dell’horror moderno.

La vera storia di Slender Man

Alla fine degli anni 2000, in una stanza avvolta dalla penombra, Victor stava esplorando un forum online di appassionati di horror chiamato Something Awful. Il suo cuore batteva all’impazzata, non per paura, ma per l’eccitazione. Il forum aveva lanciato una sfida: manipolare delle foto per renderle quanto più inquietanti possibile. La creazione più macabra avrebbe vinto.

Victor, con un lampo di ispirazione, decise di ideare qualcosa di completamente nuovo. Dalla sua fervida immaginazione nacque un’entità: una figura allungata, quasi spettrale, con braccia tentacolari che si protendevano come rami di un albero antico e un volto privo di ogni traccia umana.

La creatura immaginaria venne poi inserita in vecchie foto di gruppi di bambini, dando l’illusione che, da qualche parte nel passato, avesse osservato silenziosamente, attendendo il suo momento.

La nascita dello Slender Man fu avvolta da un’aura di autenticità: la scelta di utilizzare fotografie in bianco e nero, il dettaglio con cui era stato concepito, tutto contribuiva a creare una sensazione di disagio. Era come se Victor avesse aperto una porta verso un mondo oscuro e, con essa, una nuova leggenda era stata liberata.

La figura iniziò a diffondersi come un incendio inarrestabile, alimentato dal vento dell’era digitale. Persone di ogni angolo del globo condividevano avvistamenti, storie e testimonianze. Con il passare del tempo, il mito dello Slender Man crebbe, evolvendosi da semplice foto ad avvenimenti dettagliate, video, giochi, diventando una presenza onnipresente nel mondo dell’horror online.

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Origini di Slender Man: da creepypasta a leggenda urbana

Slender Man nacque nel 2009, appunto, su un forum Something Awful, come parte di un concorso fotografico. Creato da Eric Knudsen, noto anche come Victor Surge, Slender Man era raffigurato come una figura inquietante, alta e magra, con braccia insolitamente lunghe e senza volto. 

Caratteristiche e apparizioni

Slender Man è un personaggio appartenente al genere horror e al mondo delle Creepypasta che, come spiegato in precedenza, nasce su internet come parte di un fenomeno di cultura di massa. Piccolo inciso – Il termine “creepypasta” si riferisce a storie horror brevi e spaventose che vengono diffuse su internet. Il nome è un gioco di parole tra “creepy” (che in inglese significa inquietante, spaventoso) e “copypasta”, un termine usato per descrivere testi brevi copiati e incollati ripetutamente attraverso forum e siti web. Quindi, storie horror copiate e incollate su forum online, da parte di utenti le quali identità si celano dietro a foto e nomi immaginari.

Slender Man ne fa parte. Viene raffigurato come un individuo anormalmente alto e magro, con braccia insolitamente lunghe e flessibili che può estendere per intimidire o catturare le prede. Il suo viso è solitamente descritto come privo di tratti, come il volto di un manichino: niente bocca né labbra, occhi, sopracciglia o rughe. Indossa un completo nero, che aggiunge alla sua figura inquietante e sottolinea la sua altezza.

Associato a boschi o ambienti naturali, spesso viene rappresentato in contesti nebbiosi o sfocati, il che aggiunge un elemento di mistero e terrore. La sua evoluzione nella cultura di massa ha portato allo sviluppo di altre caratteristiche o concetti ad esso legati, come appunto i Proxy.

I PROXY vengono descritti come individui o entità sotto il controllo o l’influenza dello Slender Man, agendo come suoi servitori o agenti. Possono assumere diverse forme, ma tipicamente sono esseri umani “corrotti”.

Hanno subito un’intensa manipolazione psicologica da parte di Slender Man, portandoli a perdere il senso della realtà e diventare fedeli al loro “padrone”. I PROXY possono mostrare cambiamenti significativi nel comportamento, divenendo più aggressivi, ossessivi o distaccati dal mondo reale.

L’impatto di Slender Man sui media

Slender Man ha avuto un impatto significativo sulla cultura popolare, comparabile a figure come Dracula o Frankenstein. La sua popolarità è dovuta alla sua natura enigmatica e alla sua capacità di incarnare paure universali. La sua figura è stata esplorata in diversi media, inclusi film, videogiochi, e narrativa.

La sua influenza, tuttavia, si estende  ben oltre l’intrattenimento, connettendosi anche ad eventi reali. Alcuni crimini sono stati erroneamente collegati all’entità senza volto, portando a discussioni su come le leggende urbane e i media digitali possano influenzare il comportamento reale. Il caso più famoso riguarda, appunto, l’accoltellamento di Slender Man.

Cronaca nera: l’accoltellamento di Slender Man

Il 31 maggio 2014, nel Wisconsin, Anissa Weier e Morgan Geyser attirarono nel bosco Payton Leutner e tentarono di toglierle la vita. Il motivo? Le due ragazzine dichiararono di averlo fatto per evitare che Slender Man si rivalesse sulle loro famiglie. In un certo senso, le due si erano sentite costrette nel dover uccidere l’amica.

Ecco perché il fatto di cronaca nera viene ad oggi indicato con il nome “accoltellamento dello Slender Man”.

Fortunatamente, la vittima non aveva riportato ferite mortali, e riuscì a trascinarsi sul ciglio della strada, dove venne soccorsa da un passante.

Le due potenziali assassine subirono un duro processo. Il verdetto? Non colpevoli perché incapaci di intendere e di volere. Vennero condannate a reclusione in strutture psichiatriche. Online è possibile trovare gli interrogatori delle due ragazzine, che giurano di aver interagito con il mostro, e la video intervista della sopravvissuta Payton. Ecco il primo di quattro episodi dedicati di ABC News:

Probabili spiegazioni

La spiegazione primaria consiste nella malattia mentale che, in rarissimi casi, può portare ad episodi simili. 

Alcuni spiegano l’accoltellamento dello Slenderman ricorrendo all’effetto tulpa. L’effetto Tulpa è un concetto derivato dalle credenze del misticismo tibetano. In questo contesto, una “tulpa” è un’entità o un essere creato attraverso la potenza del pensiero o della meditazione. Secondo questa credenza, se una persona si concentra intensamente o medita su un’immagine o un’idea per un periodo prolungato, può dar vita a una tulpa, che diventa quasi reale o tangibile.

In termini più moderni, l’effetto tulpa può essere discusso in termini psicologici, suggerendo che l’intensa concentrazione o la credenza in un’entità o un oggetto immaginario possa influenzare la percezione della realtà, facendo sentire l’oggetto della concentrazione…reale. Questo fenomeno è spesso associato a esperienze legate a credenze paranormali o a pratiche di visualizzazione intensa.

Un po’ come chi, da piccolo o piccola, ha discusso più volte col proprio amico immaginario.

Il film di Sylvain White: una nuova prospettiva

Il film di Sylvain White, “Slender Man”, porta la leggenda sul grande schermo, offrendo una nuova interpretazione di questa figura. Il film segue un gruppo di adolescenti che, dopo aver invocato Slender Man, iniziano a sperimentare eventi inquietanti e misteriosi. Con le performance di Julia Goldani Telles e Annalise Basso, il film esplora le dinamiche della paura e dell’ossessione.

Controversie legate a Slender Man

La figura di Slender Man, pur essendo un prodotto della fantasia e della cultura digitale, può avere un impatto reale nella vita delle persone, specialmente se mal interpretato o utilizzato in modi inappropriati. Questo personaggio, come molti altri fenomeni nati online, è essenzialmente uno strumento narrativo. Tuttavia, la sua esistenza virtuale non lo rende meno influente nel mondo reale.

Il danno causato da fenomeni simili, come abbiamo visto, non è intrinseco al personaggio stesso né alla sua creazione originale. Se fosse così, allora, chiunque sia entrato in contatto con Slenderman dovrebbe diventare un serial killer. Ovviamente non è così.

Il pericolo sorge quando gli individui o i gruppi adottano queste storie in modo distorto o per scopi dannosi. Questo può accadere, per esempio, quando le persone iniziano a credere che queste leggende siano reali, o quando vengono usate per giustificare comportamenti pericolosi.

In casi estremi, alcuni possono essere così influenzati da queste narrazioni da perdere il contatto con la realtà, agendo in modi che possono essere dannosi per sé stessi o per gli altri. Tuttavia, è importante sottolineare che la responsabilità di tali azioni ricade sugli individui che commettono questi atti, non sul creatore della storia o sul personaggio immaginario.

Il mostro nei videogiochi

    I videogiochi come “Slender: The Eight Pages” e “Slender: The Arrival” hanno giocato un ruolo cruciale nell’aumentare la popolarità di Slender Man. Questi giochi immersivi permettono ai giocatori di vivere direttamente l’esperienza di essere inseguiti da questa entità inquietante.

    Per concludere

    • Slender Man è più di un semplice meme internet: è diventato una figura influente nella cultura pop.

    • Il film di Sylvain White offre una nuova prospettiva su questa leggenda urbana.
    • Slender Man rappresenta le paure universali e continua ad adattarsi ai tempi.
    • La sua influenza si estende oltre il mondo dell’intrattenimento, sollevando questioni importanti sull’impatto dei media.

    Slender Man rimane un esempio affascinante di come le storie moderne possano prendere vita e influenzare sia il mondo digitale che quello reale, diventando parte del nostro immaginario collettivo.